Video essenziale, quello diretto da Jean Baptiste Mondino per Lenny Kravitz. Low vede infatti il cantante alle prese con un playback voce e batteria minimale, in un set completamente nero, che acuisce la scelta di mostrare un solo strumento.
Qui Kravitz dà vita ad una prova quasi whiplashiana, per così dire, con grande risalto dato alla componente fisica della performance (schizzi di sudore, schizzi di sudore ovunque!). Il tutto, però, in chiave erotica: in alcuni piani, infatti, al posto di Kravitz troviamo un’attrice, anche lei sudatissima, mentre suona con identica vemenza. In questo modo, il video riproduce la conversazione accennata nelle lyrics, oltre che a fare da correllativo oggettivo all’importante componente ritmica/sessuale del brano (di qui la scelta della batteria).
«Quando [Mondino] ha ascoltato Low per la prima volta», ha riferito lo stesso Kravitz, in una nota ripresa da Rolling Stone, «si è concentrato sul beat e ha continuato ad ascoltarlo continuamente. Il risultato è stato una stanza nera, una batteria nera e vestiti neri. Tutto si è ridotto al groove e allo spazio. Una maniera piuttosto interessante di presentare una canzone che ha così tanta produzione dietro e di rappresentare la conversazione di cui parla».