Una trilogia per Liberato. Je te voglio bene assaje racconta infatti la stessa storia di Introstreet, ma da un altro punto di vista, quello della ragazza. A loro volta, questi due video sono il seguito di Tu t’e scurdat’ ‘e me.
Si tratta in fondo di un melodrama, il buon vecchio melodramma. I due innamorati sono di estrazione sociale diversa, frequentano posti diversi, gente diversa e così via. I due video non a caso si concludono sul lungomare, il 9 maggio (luogo e data del futuro concerto dell’artista, il primo a Napoli, ndr) con entrambi i protagonisti in compagnia di un altro partner: per quanto ci provino, per quanto si amino, non possono stare insieme poiché affiliati a corpi sociali in conflitto.
Il racconto focalizzato sulla ragazza, rappresenta inoltre l’opportunità per Lettieri di esplorare altre parti di Napoli, proseguendo nel suo lavoro di “mappatura” della città partenopea che fino ad ora rappresenta il fulcro della videografia di Liberato. In questo, la storia d’amore risulta quasi come la metafora delle contraddizioni irrisolvibili della città.