Ritorno col botto per il regista russo Lado Kvataniya. L’anno scorso avevamo segnalato il suo Fata Morgana come uno dei migliori video dell’anno (secondo nella nostra Top 20), e non meno visionario risulta Orpheus, realizzato per il brano di Tim Aminov e Cédric Gasaïda. Del resto, Kvataniya predilige il video-trailer, genere in cui il videoclip diventa un pretesto per inventare un piccolo film, messo in piedi e montato ad una rapidità tale per cui ricorda le pubblicità dei film, invitando lo spettatore a riempire le varie ellissi, incastrando i diversi frammenti come pezzi di un puzzle.
La sua bravura sta nella cura dell’art direction, sempre di impressionante fattura, capace di stimolare la fantasia dello spettatore e allo stesso tempo di colmare gli inevitabili vuoti narrativi. È proprio il design a dare corpo, e che corpo!, alla visionarietà del regista, a dare consistenza ai mondi creati dalla sua fantasia. Una consistenza cui contirbuiscono ovviamente anche i riferimenti culturali, in particolare la fantascienza anni Ottanta, cui questo Orpheus sta come il recente remake di Blade Runner firmato da Denis Villeneuve.
Orpheus è decisamente più complesso e articolato nel racconto rispetto a Fata Morgana, nonché più pulito, o potremmo dire pubblicitario, nello stile. Un peccato, forse, visto che quella specie di 16mm sporco, da B-Movie, ci aveva fatto impazzire. Ma se si vuole cercare un punto debole, questo sta forse nell’amalgama col brano, invero non troppo adatto al genere cinematografico prediletto dal regista. Per questo motivo, non si raggiungono le vette del promo precedente, dove era brillantemente avvalorato anche il duetto rap, ma Orpheus conferma comunque Kvataniya fra i registi più interessanti del panorama internazionale.