I SALVI
Ron – Almeno pensami (Calu)
Gianluca Calu Montesano dirige il videoclip di Ron mantenendo centrale il protagonista di questa partecipazione, ovvero Lucio Dalla. Lo fa con delicatezza, senza sbracare e sopratutto dando a Ron, anche nella clip video, un ruolo da interprete: nel video canta infatti leggendo, come un visitatore, un turista del mondo di Lucio Dalla. Il video è ambientato nelle strade di Bologna (ma senza esserne una cartolina) e all’interno di spazi di proprietà degli eredi di Lucio Dalla, dove Ron si guarda intorno, osserva, come se cercasse qualcosa.
Ad arricchire il video ci sono dei pezzettini di carta che cadono/svolazzano, come fossero appunti strappati, “lasciati cadere dall’alto”, tra i quali, nel finale, Ron troverà il testo del brano. Ricordiamo che il testo di questa canzone era un testo scartato da Lucio Dalla. Poco sopra parlavamo di delicatezza e semplicità: ecco, questo ne è un esempio vincente.
Renzo Rubino – Custodire (AcquaSintetica)
Questo videoclip mette in piedi una narrazione sulle stesse tematiche del brano, ma senza ricalcarlo. Dopo un incipit che vede un ragazzino assistere al litigio dei genitori, lo stesso si alza da tavola e va via, iniziando un percorso tra sogno e realtà, in cui tante ingegnose costruzioni mettono in mostra l’assenza dei genitori. Ci sono vestitini che ballano, un letto gigantesco e cornici giganti con fotografie di famiglia, dove i volti dei genitori non sono visibili, proprio come nel resto del video. Subito prima della chiusura il ragazzino sprofonda nei suoi ricordi, con una caduta tra gli alberi che lo riportano alla realtà. Il video si conclude con un bacio di una dolcezza incredibile, fino a svelarci che quel bambino era Renzo Rubino. Un caso a parte tra tutti i video in questa classifica, certo meno laccato degli altri, ma più completo sotto tutti gli altri punti di vista.
Diodato, Roy Paci – Adesso (Riccardo Petrillo, Giulio Scarano)
Il videoclip di Adesso è un evergreen: una storia d’amore tra ragazzi con alti e bassi, leggerezza nei piccoli gesti e attori bellissimi ma non impossibili, formula ideale seguita da una camera a mano che rende tutto più “reale”, arricchito da scelte fotografiche molto accurate. Il riferimento visivo a Terrence Malick è evidente, l’immagine è sicura e non permette allo spettastronzo di soffermarsi sulla fattura, il trasporto emotivo è assicurato.