20. Taylor Swift – Look What You Made Me Do (Joseph Kahn)
Look What You Made Me Do è il miglior video mainstream dell’anno. Divertente e fantasioso, stratificato e molto molto teorico. Mentre i fan possono scatenarsi in interpretazioni e congetture su questo o quel dettaglio, concentrandosi soprattutto sui messaggi neanche tanto velati contro questa o quella celebrity (su tutte Katy Perry e Kanye West), il promo di Kahn può essere letto anche come un dissing al sistema produttivo musicale. Un dissing teoricamente lucidissimo: la continua rinnovazione dell’immagine della cantante come prodotto del marketing, il processo di vita-morte-rinascita della star come ciclo inevitabile, ma sempre col pericolo d’incepparsi. Il tutto racchiuso in due-tre immagini clamorosamente riuscite, inframmezzate da costanti invenzioni visive cui Kahn ci ha abituato fin troppo bene negli anni.
19. Manchester Orchestra – The Sunshine (DANIELS)
I DANIELS sono ormai assurti a mostri sacri della videomusica – loro possono dire di avercela fatta: hanno girato un lungometraggio, sfortunamente ignorato in Italia, ma bellissimo: Swiss Army Man – e così anche quando fanno un video per sfizio, tirano fuori un mezzo capolavoro. Al tempo avevamo scritto che The Sunshine poteva essere il sequel di Teardrop, con questa ninna-nanna rovesciata: un mix perfetto e quasi irripetibile di ironia, inquietudine, serenità, dolcezza.
18. Joey Bada$$ – Temptation (Nathan R. Smith)
La nostalgia sta invadendo anche i video dei rapper afroamericani. Stupendo il risultato di questo Temptation, diretto da Nathan R. Smith (ma dobbiamo citare per forza anche il dop Conor Murphy e il colorist Matthew Greenberg: che lavoro hanno fatto!?), che ci fa entrare dentro il quartiere di Brooklyn – dove il rapper è cresciuto – attraverso gli occhi innocenti dei bambini. La camera si sposta tra diversi micro-episodi di dura vita da ghetto, grazie anche ad un alcuni tagli di montaggio naïf. Questi, assieme ai colori caldi e alla base funky del brano, danno un taglio nettamente allegro al promo, che non nasconde però le difficoltà, le violenze e le oppressioni quotidiane cui la comunità nera americana è costretta.
17. Ghostpoet – Immigrant Boogie (Zhang+Knight)
Grande annata per Zhang+Knight, che hanno sviluppato lucidissime collaborazioni con due diversi artisti – Ghostpoet (dove prevale la distopia) ed Eden (il ritratto introspettivo e surreale) – dando prova di una versatilità rara e pregevolissima. Immigrant Boogie è forse il migliore dei loro lavori, così essenziale e crudo. Lo spettatore è gettato in medias res, il montaggio alternato ci mostra un uomo in fuga da qualcosa e un cuore che pompa ma che è in procinto di fermarsi. Immagine potentissima, che racchiude in sé le grandi crisi che stiamo vivendo.
16. Midas – Caroline (Michael Middelkoop)
La fine di un amore e il video più divertente dell’anno. Michael Middelkoop dà vita all’immaginazione omicida della bionda protagonita, davvero su tutte le furie con il suo ex (chissà cosa deve avere combinato il buon Midas, che canta imperturbabile al centro dello schermo). Caroline consta di dieci quadri identici dove ogni volta varia l’arma del delitto, in un irresistibile crescendo di umorismo nero.