Nella playlist qui sopra, i 14 migliori video del mese di novembre. Le regole le conoscete ormai: qualche video bello bello in modo assurdo può esserci scappato – siamo umani, con un lavoro e un sacco di sbatti vari e il tempo è limitato – e altri video che potrebbero piacervi magari gli abbiamo scartati, perché siamo fatti così, de gustibus ecc ecc; alcuni di questi, siamo certi, li potete trovare nel nostro archivio.
Altra regola: ce n’è sempre per tutti i gusti. Come al solito, infatti, ci troviamo di fronte ad una grande pluralità di stili, temi e modi di affrontare la materia videomusicale. Ad esempio ci sono gli OK Go con la loro solita formula virale, che si rinnova sempre quel tanto che basta per finire sulla colonnina destra di Repubblica, e c’è Awakenings, singolo di William Arcane, diretto da Joshua Guillame con tanto di premiere su quel sito da fighetti che è Nowness.
In termini numerici, solo l’olandese Femke Huurdeman – regista rappresentata da CANADA – figura con due video. Il primo, Faithless per i Flyte, ci mostra la metamorfosi di una ragazzina in cornacchia, mentre il secondo (Quimica per il duo colombiano Bomba Estereo) è un video dove art direction e styling vanno a braccetto con coreografie e riprese geometriche.
Non possono mancare, ovviamente, i trip della serie “non si capisce bene cosa succede, ma è bello”: la riflessione sulla maternità di Exhale/Stardust (Elliott Sellers per Zhu), ad esempio, oppure l’orfano gallese con apocalisse allegata di Pleader (Isaiah Seret per i soliti alt-J). E ancora il sonnambulismo ermetico di Sevdaliza in Hear My Pain Heal (dirige con mano sicura Ian Pons Jewell), così come lo strano mix gavrasian-kubrickiano di Jupiter’s Delight Remix, con cui Jonas Vahl porta il Bach elettronico di Pantha du Prince in Mongolia.
Sul fronte del video concettuale, troviamo These 3 Things e Resynthesis, già tra i lavori più interessanti dell’anno per quanto concerne il genere. Soprattutto l’ultimo, frutto della collaborazione fra il producer Max Cooper e l’irlandese Kevin McGloughlin, stupisce per i risultati ottenuti con effetti in-camera e in post-produzione e un precisissimo montaggio sincronico.
Agli opposti si situano i due video narrativi scelti da noi questo novembre: Westmeath racconta la storia di un’eutanasia, mostrandoci gli ultimi giorni di vita di un meccanico colpito da una malattia neurodegenerativa; Stranded invece è un finto prison movie, che vira ben presto verso la commedia romantica con un colpo di scena simpatico e dolcissimo ad infiocchettare il tutto.
Per l’Italia, scegliamo senza dubbio il doppio video di Cosmo, firmato da Jacopo Farina e uscito l’ultimo giorno del mese. Un doppio lavoro che, se fossimo su Boris, descriveremmo come “molto poco italiano”: la cura nello styling e la “grammatica” di Farina, si pensi alle zoomate digitali che ritmano il primo episodio (Turbo) oppure le sovrimpressioni sbarazzine del secondo (Attraverso lo specchio), ci consegnano un artista indie sprovincializzato. E nel mentre, sottopelle, riverberano temi attuali e interessanti – dal conflitto interculturale alla decadenza dell’Occidente – coerenti con i riferimenti musicali dei brani.
Chiudiamo con il performance video di Kelela. Blue Light diretto da Helmi raggiunge un eccezionale equilibrio tra feticismo, eleganza e carica erotica grazie ad un approccio minimale davvero apprezzabile.
Flyte – Faithless (Femke Huurdeman)
Zhu – Exhale/Stardust (Elliott Sellers)
William Arcane – Awakenings (Joshua Guillaume)
Kelela – Blue Light (Helmi)
Joseph Shabason – Westmeath (Maxwell McCabe-Lokos)
Ought – These 3 Things (Jonny Look, Scottie Cameron)
Ok GO – Obsession (Damian Kulash, Jr. & Yusuke Tanaka)
alt-J – Pleader (Isaiah Seret)
Sevdaliza – Hear My Pain Heal (Ian Pons Jewell)
Flight Facilities feat. Broods, Reggie Watts, Saro – Stranded (Tom Noakes)
Bomba Estereo – Quimica (Femke Huurdeman)
Pantha du Prince – Jupiter’s Delight Remix (Jonas Vahl)
Max Cooper – Resynthesis (Kevin McGloughlin)
Cosmo – Turbo/Attraverso lo specchio (Jacopo Farina)