Ghali è nettamente il personaggio più fresco della risma della trap italiano. Già il suo penultimo video, Happy Days (diretto da The Perseverance), distaccava di una spanna il resto dei video hip hop italiani con cui si è aperta la stagione estiva, pur galleggiando su livelli jovanottiani.
Per Habibi, Ghali ha coinvolto il regista nuiorchese Matthew Dillon Cohen, evidentemente nel tentativo di allontanarsi da quell’estetica, ormai ripetitiva, che caratterizza la scena videomusicale italiana.
Il risultato ci convince a metà: dopo un’introduzione narrativa, con una voce fuoricampo che ci avvisa dell’imminente apocalisse – o comunque di un cambio epocale -, non vi è in pratica alcuno sviluppo narrativo di rilievo. L’attenzione sembra così tutta posta sullo styling, effettivamente più “internazionale” rispetto alla media italiana.
Il video era stato annunciato nei giorni scorsi come «primo film dedicato» alle canzoni del rapper di origini tunisine. Per il momento non c’è dato sapere se a questo promo seguirà qualche prodotto collegato.