Warren Du Preez e Nick Thornton Jones dirigono anche questa seconda versione di notget, dove digitale e live action si fondono perfettamente (la prima versione era invece completamente virtuale). Il video è spezzato in due parti: la prima, funerea, in bianco e nero, ci mostra Bjork all’interno di una non precisata caverna, che pare quasi una cavità dalla membrana organica. Per dirla semplice, come se Bjork ci parlasse da dentro.
Senza risparmiare nulla, Bjork canta della fine della sua relazione d’amore con Matthew Barney e con parole semplici – love/death: questo il contrasto che regge tutto il testo – descrive il suo percorso di “guarigione”, segnato da una seconda parte in crescendo – i beat elettronici correllativi del cuore palpitante della cantautrice islandese – e finalmente a colori.
La trasformazione a metà video è poesia digitale; le maschere di Bjork – ancora una volte stupende – i migliori pezzi di arte della videomusica di quest’anno.