Solo un duo che si fa chiamare in/out poteva uscirsene con questo video al tempo stesso austero e stiloso per gli Slowdive. In Sugar for the Pill, una performance minima si fonde con geometrie astratte e complesse forme naturali attraverso rotazioni, giochi di luce e colori negativi in una perfetta combinazione tra pellicola (tutto è stato girato in 16mm) e digitale.
«I suggerimenti degli Slowdive citavano con enfasi il film di Harry Everett Smith Heaven and Earth Magic», scrivono in/out (ovvero Jean-Philippe Blunt e Thom Humphreys) sul loro canale Vimeo, «noi eravamo particolarmente interessati in come questo pezzo non potesse essere compreso ed esperito se non in termini visivi. È tipo pura visione (visualness, ndt)».
«Con questi elementi di partenza, forma, luce e colore sono diventati le principali variabili da aggiungere a questa bellissima e trattenuta canzone. Variabili», proseguono i due registi, «che, ci pare, riconducono alle radici delle proprietà della pellicola».
«Questa nozione di radice o fondamento ci ha anche guidato nella selezione di forme e oggetti. Geometrie primarie sono mischiate con formazioni naturali, ponendo l’elementale a confronto con il complesso ed esplorando così dove le due cose si incrociano esteticamente.»
«Tutte le forme, gli oggetti e i colori sono stati girati in camera, su una pellicola S16mm, poi elaborata e modificata in post produzione. La combinazione della texture della pellicola e le possibilità date dal digitate ci hanno guidato nel processo di sperimentazione».