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Bonobo ritorna sui terreni già battuti del digital compositing di Cirrus, ma il tocco di Stylewar è quanto di più lontano dal crescendo grottesco e visionario di Cyriak.
Bambro Koyo Ganda si muove infatti più sottilmente fra time lapse e campi lunghi, dove le opportune modifiche – rigorosamente a ritmo di musica: si ritorna sempre al Star Guitar di gondryana memoria – non sono sempre manifeste e invitano lo spettatore a giocare con lo spartito visivo.