La pugliese Priestess è un po’ la novità della scena trap-hip-hop-sinceramente-non-so italiana. Le facciamo tanti auguri di buona fortuna dentro una scena piuttosto nota per il maschilismo esasperato. Per lei ha girato due video Martina Pastori – già regista per Ghali, con tipo 43 milioni di visualizzazioni.
Due video tutt’altro che fotocopia e che dicono già di una certa versatilità e capacità di inventiva. Dalla disconnessione col reale di Torno Domani, si passa infatti al più patinato Maria Antonietta, col quale Priestess e Pastori cominciano a costruire un immaginario nuovo e contemporaneo, sintonizzato su modelli d’oltreoceano che nel nostro paese possono apparire innovativi.
Curando i dettagli e cercando di aggiungere un tocco in più rispetto ai suoi colleghi, Pastori ottiene così dei lavori che per visione d’insieme si stagliano nettamente sulla scena videomusicale nazionale, dove ,nonostante la giovane età di molti videomaker, conformismo e mancanza di idee la fanno da padrone. Non che la regista milanese abbia inventato nulla di nuovo – come detto si rifà a stilemi stravisti fuori dall’Italia e non si allontana troppo da quelli che sono ormai veri e propri codici del genere -, ma il look che conferisce ai suoi video e alle giovanissime star che ritrae è di sicuro effetto.
Vorremmo vederla osare con qualcosa di narrativo o di concettualmente più azzardato e complesso. Chissà quali sarebbero i risultati.