Si presenta come un’operazione artistica concettuale, più che come un semplice promo, il nuovo video di Sevdaliza diretto da Piet Langeveld.
Una riflessione “meta” sulla produzione di immagini e sulla costruzione tanto dell’immagine femminile, quanto della star musicale (come si può intendere anche dal testo: «She’s every fantasy/And no reality/In one»).
Parallela al video – dove Sevdaliza appare col copro marchiato dal trademark – c’è una seconda operazione: tutte le riprese finite nel video sono infatti disponibili su Shutterstock come normale stock footage.
Questo quanto la cantante iraniana-olandese ha dichiarato a NPR:
La storia di Amandine prende in considerazione il concetto di “identità” nel mondo contemporaneo, un mondo che è in rapida trasformazione a causa della scomparsa di molti “confini”. (…) La sua vita si svolge in un infinito spazio bianco, riempito da oggetti minimali, che rappresentano differenti aspetti della vita quotidiana.
L’accessibilità di informaizoni e materiali ha creato un nuovo linguaggio universale, nel quale i brand giocano un ruolo chiave. Il video esplora questo “nuovo” simbolismo attraverso l’uso del colore, della luce e della rappresentazione. Pone delle questioni sull’identità universale, le perdite e la trasformazione inerenti, il suo significato e il suo futuro. L’inserimento di alcuni marchi all’interno del video lascia aperta la domanda: è un videoclip, un’opera d’arte o un progetto pubblicitario?
directed by Piet Langeveld
dop: Sanna Mensonides
camera assist: Lodewijk Luijt
production: Jacobeijn Luijt
prod. assistant: Zep van Hoof
gaffer #1: Ingrid Sanchez
gaffer #2: Simon Ruesink
editor: Arthur Ivens
graphics: Nanco Speur
VFX online: Julius Horsthuis
grading: Efraim Gons
in house producer: Patty Veenstra
stylist: Jean Paul Paula
MUA: Celine Bernaerts