In attesa di scoprire quali sono stati i migliori videoclip del 2016, facciamo un piccolo riassunto del meglio che il 2015 ci aveva offerto. Un anno ricco di gemme, tanto che molti bellissimi video non hanno trovato spazio nella nostra top 20. Tra gli eslcusi, come vedremo, alcuni video sono rimasti fuori poiché tematicamente o stilisticamente affini ad altri già presenti o perché dello stesso artista/band o regista.
#20
Yvein Monq – Twun. Dir. Kinopravda
Un video ironico, molto semplice e che collega finemente una gag alla musica. Non solo movimenti e suoni combaciano, ma anche il tono del video e della musica si rispecchiano.
#19
Fur Voice – Fantasia. Dir. Pablo Maestres
Questo video surrealista diretto da Pablo Maestres è ricco di invenzioni, impreziosite dall’ottima art direction di Anna Colomer e dalla salda fotografia di Marc Mirò. Maestres ha precedemente collaborato con CANADA e possiamo qui notare come abbia ben appreso la lezione del collettivo catalano: questo lavoro risulta forse un po’ derivativo, ma cionondimeno esplora molte delle potenzialità insite nel formato videomusicale.
#18
Fono – Real Joy. Dir. Simon Cahn
Un concept semplicissimo, che funziona perfettamente oscillando con ambiguità tra amore e violenza. Girato e montato alla perfezione.
#17
The Shoes ft. Blaine Harrison – Submarine. Dir. Karim Huu-Do
Karim Huu-Do è sicuramente fra i migliori registi di videoclip al mondo, così come i The Shoes si confermano tra i migliori artist commissioner (solo per restare al 2015, hanno pubblicato un altro bel video: Drifted). Pertanto la bellezza di questo promo non ci sorprende affatto. Però, tra simbolismo ermetico, prove di virtuosismo e ripetute interruzioni della musica, nel suo complesso il video appare un po’ appesantito.
#16
Stealing Sheep – Apparition. Dir.Dougal Wilson
Dougal Wilson è stato tra i migliori registi dei tardi anni Zero. Il suo ritorno al videoclip con Apparition ci mostra un uso sapiente degli effetti speciali: questi supportano un finto piano sequenza arricchendo il montaggio interno attraverso piccoli dettagli. Le scelte di regia ben riflettono il pezzo musicale, le cui tonalità ben si prestano alla danza folk. Il risultato finale è sorprendente: un’atmosfera placida e serena, ma al tempo stesso disturbata e sinistra.
#15
Delta Heavy – Ghost. Dir.Chris Bristow
Un corto animato che è un vero e proprio tributo all’estetica-Windows degli anni novanta. La narrazione è semplice e accattivante. Tanto meglio, visto che il passatismo ben riflette la musica: una drum’n’bass felicemente fuori dal tempo.
#14
Autre ne Veut – World War Pt.2. Dir. Allie Avital
Questo video minimalista e inquietante di Allie Avital si fisserà per sempre nella vostra memoria. Poesia.
#13
Kendrick Lamar – Alright. Dir. Colin Tilley
In questo video di quasi sette minuti, troviamo tutti gli stereotipi del videoclip, per di più in un bianco e nero digitale di rara ineleganza. Tutto qui è eccessivo, ma non nel senso peggiorativo del termine, con il quale si è soliti liquidare i video hip-hop deteriori: quelle di Tilley sono immagini potenti, in grado di trascendere i cliché e di proiettare questo video tra più importanti dell’anno.
#12
Skrillex – Doompy Poomp. Dir. Fleur&Manu
Il duo francese Fleur&Manu realizza per Skrillex un piccolo e gioioso divertissment: tra Ricomincio da capo e Quentin Dupieux, la crisi economica e Il grande Lebowski e via dicendo…
#11
Ratatat – Pricks of Brightness. Dir. Luis Cervero
Senza alcuna decenza Luis Cervero fa Luis Cervero. C’è pure un’incarnazione di Jodorowsky da qualche parte! È il solito surrealismo cui il regista catalano ci aveva abituati ai tempi di CANADA, ma rinnovato e fresco come non lo vedevamo da almeno un paio d’anni. Guardando il video, ci sembra di intuire un qualche fil rouge, ci vengono dati frammenti di senso, una qualche coerenza. Ma alla fine non possiamo che premere play di nuovo e fare finta di aver capito.